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Laboratorio sul post colonialismo

  • Archivio nazionale cinematografico della Resistenza Via del Carmine 13 Torino, Piemonte, 10122 Italia (mappa)

Il laboratorio condotto da Michela Veronesi si sviluppa in tre parti:

-   una breve introduzione storica in cui, su una linea del tempo e con materiali visivi, si fissano alcuni passaggi chiave della storia moderna e contemporanea
-   un’analisi in forma dialogata dei principali stereotipi della mentalità coloniale
-    visione e lettura del film Adwa, an african victory di Haile Gerima, considerato un manifesto per i movimenti di emancipazione panafricana, che ci aiuta a capovolgere il nostro punto di vista sulla presenza italiana – e più in generale bianca – in Africa.

L'incontro si svolgerà in presenza presso i locali dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza in via del Carmine 13 a Torino, mercoledì 22 novembre dalle 18 alle 20.

L'incontro è gratuito e la prenotazione obbligatoria, potete iscrivervi inviandoci una email.

Perché a Torino ci sono piazza Bengasi e piazza Massaua? E chi era quel generale Baldissera che da qualche anno rappresenta un passaggio della viabilità torinese difficile da attraversare? E chi sono Toselli, Arimondi, Galliano, Cagni, Gaetano Giardino, Francesco Azzi? E cosa ci fanno in corso Belgio dei tombini che l’incisione in arabo attribuisce al comune di Tripoli? Sapevate che nel parco del Valentino venne allestito, in occasione dell’Esposizione italiana del 1884, uno “zoo umano”? E che nel 2012 ad Affile, nel Lazio, è stato eretto un monumento a Rodolfo Graziani con le risorse finanziarie di un bando europeo? L’elenco potrebbe essere molto lungo, e potrebbe passare dalle nostre stesse cantine e soffitte dove qualcuno, prima di noi, potrebbe aver accatastato fotografie, statuette, mobili...

Eppure, la storia del colonialismo italiano non è molto conosciuta. Spesso si pensa al colonialismo come a un fenomeno del passato, qualcosa di vecchio e superato che non ci riguarda.

Su questo tema si stratificano stereotipi, pregiudizi, informazioni false o parziali che hanno contribuito a fissare nell’opinione pubblica una visione errata, spesso razzista, o perlomeno qualunquista, dell’Africa e più in generale dei paesi più a sud dell’Italia. Non a caso molti studiosi come Alessandro Leogrande hanno collegato il colonialismo italiano con i movimenti migratori contemporanei verso l’Italia. Riflettere quindi sul passato coloniale è un esercizio necessario per ricalibrare il nostro immaginario depurandolo dagli stereotipi in cui siamo stati educati, ed è importante per contribuire a diffondere nella cultura quell’idea di pace e di equità che è l’unica via per costruire un mondo più giusto.

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